CEOforLIFE Manifesto

L'intuizione

1.“Vivono le loro vite inconsapevoli”

Viviamo troppo spesso alla ricerca di obiettivi falsi, come la campanella del cane di Pavlov. Trascorriamo le nostre giornate inseguendo il suono di mille campanelle in sequenza per non riuscire però mai a trovare soddisfazione e scoprire che mai quella campanella ci potrà “sfamare”.

La campanella non è il cibo. Ma allora perché la seguiamo e poi dove è quindi il cibo? Siamo stati “condizionati” (o “programmati”, come qualcuno oggi direbbe). Ma da chi e come? Dalla storia, dai sistemi economici, sociali, culturali che nei secoli e nei millenni si sono stratificati nella storia dell’umanità.

Descrive bene questa condizione uno dei film più profondi della storia del cinema mondiale, Matrix, quando l’agente Smith (un software) descrive ad uno dei protagonisti, Morpheus (un essere umano), il mondo virtuale/reale in cui vive:

“Ti sei mai fermato un attimo ad osservarla? Ad ammirare la sua bellezza? La sua genialità? Miliardi di persone che vivono le proprie vite, inconsapevoli. Tu sapevi che la prima Matrix era stata progettata per essere un mondo umano ideale? Dove non si soffriva, e dove erano felici tutti quanti, e contenti. Fu un disastro. Nessuno si adattò a quel programma, andarono perduti interi raccolti. Tra noi ci fu chi pensò ad errori nel linguaggio di programmazione nel descrivere il vostro mondo ideale, ma io ritengo che, in quanto specie, il genere umano riconosca come propria una realtà di miseria e di sofferenza.

Ecco, io non voglio arrendermi a questa ultima convinzione che, consapevolmente o meno, molte, troppe persone, di fatto contribuiscono a rendere realtà ogni giorno, 

come se il genere umano riconoscesse come propria e ineluttabile una realtà di miseria e di sofferenza.

“Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno” (Madre Teresa di Calcutta)”. 

La cultura della "Vita prima del profitto"

“Non lasciatevi anestetizzare l’anima”

Papa Francesco ai giovani della GMG



Sono convinto che la storica e universale lotta tra il bene e il male stia accelerando molto negli ultimi tempi e spesso anche il Santo Padre ne denuncia alcuni sotterranei ma drammatici effetti. Basta vedere tutto quello che accade per esempio a riguardo del clima e soprattutto al comportamento degli uomini che troppo spesso, totalmente insensibili, contribuiscono volontariamente, o acconsentono di fatto, a reiterare veri e propri attacchi alla vita, a tutti i livelli e in molte diverse forme.


“Matrix è un sistema, Neo … ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d’affari, insegnanti, avvocati, falegnami … le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema … Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo”.

(Morpheus a Neo – da Matrix)

 

2.” Un senso di vuoto

Poi un giorno rimasi colpito da una frase di Muhammad Yunus,
premio Nobel per la pace

“Provavo sempre una sorta di ebbrezza quando spiegavo ai miei studenti che le teorie economiche erano in grado di fornire risposte a problemi economici di ogni tipo. Ero rapito dalla bellezza e dall’eleganza di quelle teorie. Poi, tutt’a un tratto, cominciavo ad avvertire un senso di vuoto. A cosa servivano tutte quelle belle teorie se la gente moriva di fame sotto i portici e lungo i marciapiedi?”

—–
Decisi quindi di passare all’azione. Dovevo provare anche io come lui a dare un mio contributo. Cominciai a pensare allora a cosa potessi fare, a cosa potevo mettere a disposizione ed a quali risorse poter attingere per cercare di creare il maggior impatto possibile e fare in modo che, nel mio piccolo, le cose potessero cambiare, almeno per quanto riguardava il mio raggio e la mia capacità di azione. 

This sense of emptiness pushed me to make a trip!

 

3.The Trip (and the Trick)

 

CEO for Life stems from a strong and irrepressible need to fully understand “the trick”.

 

Explore, discover, love and “truly” live life.

 

A desire that many people I have encountered, who just like me are not really living their life to the full, but in a dormant almost unconscious way. They trudge along day in, day out over and over again, doing heaps of activities

with no real purpose or meaning in life.

 

4. “It might be possible”

Non smettere mai di cercare di capire, domandarsi sempre il perché delle cose,
provare sempre a migliorarle, è questo lo spirito con cui spero di poter costruire insieme a tanti CEO (e non solo) un futuro migliore, “un nuovo rinascimento dell’essere umano”.

Come scrive Luigi Anepeta (medico, psichiatra e psicoanalista):

“L’antropocentrismo, la naturalizzazione della realtà storica, l’omologazione indotta dall’appartenenza sociale, l’adozione costante da parte dell’Io di meccanismi difensivi sono aspetti diversi ma concorrenti di un processo di mistificazione per cui l’uomo vive normalmente sul registro di un ingenuo realismo che lo mette al riparo dal chiedersi perché il mondo è fatto in un certo modo e non in un altro (possibile e migliore)“.
Luigi Anepeta

Non so se sarà mai possibile vivere in un mondo totalmente “demistificato”, nella accezione di Anepeta, ma sicuramente, nell’attesa di scoprirlo, una cosa è certamente possibile, impegnarci ogni giorno tutti insieme a costruire e portare avanti “Progetti per la Vita” e promuovere la vita sempre e comunque, in tutte le occasioni e in tutte le sue forme, mantenendo sempre alta (come sempre Anepeta afferma) …

… “la volontà di non cedere allo scoramento e di continuare a capire. Un mondo fatto a misura d’uomo, comunque inteso (e io lo intendo come caratterizzato dall’accettazione della natura umana con i suoi pregi e i suoi limiti, dall’assunzione di responsabilità sull’esistenza, dal rifiuto di ogni mistificazione, illusione, mito e pregiudizio, dal rispetto di sé e degli altri, dalla solidarietà, dall’empatia), è forse possibile”.

Dunque, che questo romanzo abbia inizio!

Giordano Fatali
“Un cercatore infaticabile, innamorato della Vita”