Nell’era digitale, garantire l’accessibilità di dispositivi, applicazioni e servizi non è solo un requisito normativo, ma un’opportunità per le aziende di adottare un approccio più inclusivo e human-centered.
Come sottolinea Francesca Tassistro, Design Lead di Avanade in Italia, “l’accessibilità non va vista dalle imprese soltanto come un adempimento di legge, ma come una grande opportunità di rafforzare il paradigma di design human-centered, coinvolgendo direttamente nel processo di progettazione le persone con disabilità”.
L’accessibilità digitale è regolata da standard internazionali, come le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) del World Wide Web Consortium (W3C), che stabiliscono tre livelli di conformità (A, AA e AAA). In Italia, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) definisce l’accessibilità come la capacità dei sistemi informatici di fornire servizi e informazioni fruibili da chiunque, senza ostacoli. Tuttavia, oltre il rispetto delle normative, rendere il digitale più accessibile porta vantaggi concreti a livello economico, sociale e di innovazione.
Perché l’accessibilità digitale è cruciale?
Nel mondo ci sono 1,3 miliardi di persone con disabilità, di cui 101 milioni in Europa e 13 milioni in Italia. La disabilità può essere permanente, temporanea o situazionale, influenzando la vista, l’udito, le capacità cognitive o motorie. Con l’invecchiamento della popolazione, la necessità di servizi digitali accessibili diventerà ancora più rilevante nei prossimi anni.
Le barriere digitali impattano non solo chi ha una disabilità, ma anche anziani, persone con difficoltà cognitive temporanee o utenti in contesti limitanti. Per questo, investire nell’accessibilità migliora l’esperienza d’uso di tutti e favorisce un ambiente digitale più equo.
I benefici per aziende e istituzioni
Rendere i servizi digitali più accessibili non è solo un dovere etico e legale, ma ha un impatto positivo su diversi aspetti quali:
- Maggiore inclusione e reach di mercato: prodotti e servizi accessibili raggiungono una fascia più ampia di utenti.
- Minori costi di assistenza: riducendo le difficoltà di utilizzo, si abbassano i costi di customer support e call center.
- Migliore reputazione aziendale: le organizzazioni che investono nell’accessibilità rafforzano il proprio brand e migliorano le proprie performance ESG (Environmental, Social, and Governance).
Esistono due modalità per certificare l’accessibilità, ovvero autodichiarazione compilata secondo il modello AgID o certificazione di terze parti, affidandosi a enti accreditati. Il team di Avanade, ad esempio, lavora con esperti certificati CPACC e WAS per aiutare le aziende a conformarsi alle normative e sviluppare prodotti digitali accessibili by design.
L’Intelligenza Artificiale come alleata dell’accessibilità
L’AI generativa offre nuove possibilità per rendere il digitale più accessibile. Strumenti come Microsoft Copilot possono supportare la verifica del codice rispetto alle linee guida WCAG, generare testi alternativi per immagini o semplificare contenuti complessi per utenti con difficoltà cognitive. Tuttavia, l’intelligenza artificiale è un supporto, non un sostituto dell’intervento umano, che resta essenziale per garantire un’esperienza d’uso realmente inclusiva.
Garantire l’accessibilità digitale significa creare un mondo più equo, offrendo a tutti la possibilità di accedere alle risorse online senza barriere. Per le aziende e le istituzioni, questo non rappresenta solo un obbligo normativo, ma una strategia vincente per migliorare la user experience, ridurre i costi e rafforzare la propria reputazione.