Il legame tra arte, cultura e sostenibilità si sta consolidando come un driver strategico per la crescita delle imprese e delle comunità. È quanto emerge dalla seconda edizione dello studio Arte e iniziative culturali come risorse per la sostenibilità sociale, condotto dall’Istituto per la Ricerca sull’Innovazione Trasformativa (ITIR) dell’Università di Pavia, in collaborazione con ARTE Generali, Banca Generali e Deloitte Private.
I Corporate Art Assets, che includono sia beni artistici che iniziative culturali, stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante all’interno delle strategie ESG aziendali. Non solo contribuiscono alla valorizzazione del patrimonio culturale, ma generano benefici concreti per il benessere sociale ed economico dei territori. Tuttavia, permane un limite strutturale: la mancanza di metriche condivise per la misurazione dell’impatto sociale e ambientale.
In questo scenario, Deloitte Private è impegnata a promuovere la “professionalizzazione” della gestione e rendicontazione degli asset culturali. L’adozione di standard di misurazione solidi, in linea con le direttive CSRD e le nuove normative per il Terzo Settore, è fondamentale per garantire trasparenza e comparabilità dei risultati, creando valore non solo reputazionale ma anche economico-finanziario per le organizzazioni.
L’arte non è solo un elemento distintivo per rafforzare l’identità aziendale e favorire l’engagement interno, ma si configura come un potente catalizzatore di sviluppo sostenibile. Per Deloitte, sostenere la misurazione e la comunicazione dell’impatto delle iniziative culturali significa contribuire concretamente a costruire un futuro inclusivo, resiliente e orientato alla crescita condivisa.