In un contesto sfidante come quello attuale, in cui i valori fondamentali del lavoro rischiano di essere messi in secondo piano, il Gruppo Hera ha deciso di ripartire dalle basi solide di quanto già sviluppato dall’azienda nel corso degli anni per far evolvere ulteriormente i suoi standard di riferimento e costruire nel tempo nuovi progetti e nuovi modelli di partecipazione insieme ai sindacati. È con queste premesse, espresse dal Presidente Esecutivo del Gruppo Hera Cristian Fabbri, che la multiutility ha recentemente presentato con le Organizzazioni Sindacali il Patto del Buon Lavoro, un documento ampio, innovativo e programmatico che disegna il modello di impresa del futuro.
I cinque pilastri del testo sono sicurezza, appalti, sostenibilità, inclusione e benessere. Tra le principali novità, il premio di risultato sarà legato anche agli obiettivi di sostenibilità, a conferma di un impegno ancora più stringente per garantire una transizione giusta. Nel quadriennio 2024-2027 il Patto del Buon Lavoro prevede investimenti per 60 milioni di euro in formazione, di cui un terzo sulla sicurezza, 2.600 assunzioni e molte iniziative a favore di genitorialità, flessibilità, apprendimento continuo, contrasto a violenza di genere e valorizzazione delle diverse abilità.
L’impegno è dunque di tracciare un percorso che coniughi crescita aziendale, sviluppo sostenibile e benessere collettivo, con l’obiettivo di creare valore nel lungo termine e generare un impatto positivo tangibile per tutti gli stakeholder, a partire dalle persone e dal territorio, temi da sempre centrali per la multiutility Hera che già oggi conta oltre 10.000 dipendenti, un numero in costante aumento dal 2002, con oltre il 95% di contratti a tempo indeterminato.
“Vogliamo essere l’esempio di come l’impresa possa rappresentare un motore di cambiamento positivo e costruire insieme un futuro più inclusivo, sostenibile e sicuro” – ha commentato Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera – “Il nostro purpose aziendale, lo ricordiamo, risponde a una più ampia convinzione: quella che la valorizzazione delle persone che lavorano nel Gruppo e la loro soddisfazione sono fondamentali per garantire la crescita e la solidità dell’azienda e, allo stesso tempo, fornire servizi sempre migliori, con positive ricadute ambientali ed economiche per i territori serviti. -. Il Patto del Buon Lavoro rappresenta, insomma, un modello innovativo, un ponte verso il futuro”.