Il processo tecnologico si dimostra sempre di più un fattore in grado di portare a tangibili benefici in ambito economico e ambientale, con la sostenibilità che è diventata in pianta stabile uno degli obiettivi delle ricerche sviluppate nel settore IT e digitale. In questo contesto rientra la PEC (la posta elettronica certificata) che, sviluppata sin dal lontano 2005, si è evoluta continuamente come uno strumento in grado di semplificare non solamente la vita di aziende, cittadini e istituzioni, ma anche un valore aggiunto per il benessere in termini di spesa e di salvaguardia per l’ambiente.
Uno studio condotto da IDC in collaborazione con Aruba ha dimostrato infatti che la PEC, sostituendo in maniera legale la tradizionale raccomandata cartacea, ha generato finora un risparmio di circa 3,5 miliardi di euro nel periodo 2008-2022. Ma come si è arrivati alla cifra indicata? Lo studio ha tenuto conto di una serie di criteri che misurano gli effetti della sostituzione raccomandata cartacea-PEC ed ha calcolato, per i prossimi anni, un aumento significativo delle caselle PEC attive, che si stima raggiungeranno circa 20 milioni nel 2026. Si prevede inoltre che verranno scambiati quasi 3,5 miliardi di messaggi certificati.
E per quanto riguarda l’ambiente? Nel 2026, riducendo i tragitti verso uffici postali, pubblici e sedi aziendali (stimati in circa 349 milioni di km di spostamenti) si potranno ridurre le emissioni di CO2 di circa 107 mila tonnellate e risparmiare oltre 70 mila alberi grazie al minore utilizzo di carta e, contestualmente, anche lo spazio di archiviazione di circa 1,7 milioni di metri quadrati.
Aruba, con il suo servizio di PEC-posta certificata, contribuisce attivamente al raggiungimento di questi obiettivi di sostenibilità.