Ascot, l’azienda italiana che conquista il mondo. Spesso quando si discute di sostenibilità si sente parlare di energia ibrida: Ascot se ne occupa da quasi 20 anni e da allora ha già installato 35.000 generatori in 60 Paesi in giro per il mondo. Anche in aree del pianeta remote e in situazioni difficili, dove l’installazione di impianti elettrici di nuova generazione ha anche una forte valenza sociale e di sviluppo economico, come in Sudan o a Haiti, per fare due esempi. Solo nell’ultimo decennio, Ascot è arrivata in Mozambico, Nigeria, Sudafrica, Sudan del Sud, Senegal, Tanzania, Iraq, Giordania, Qatar, Arabia Saudita, Cambogia, Indonesia, Myanmar, Papua Nuova Guinea, Filippine e Sri Lanka, ed era già presente in Perù e Kenya.
Ma interessanti sono stati anche gli sviluppi più recenti, in particolare nel continente americano. “Nel 2019 – rendiconta l’azienda siciliana -, abbiamo installato centinaia di unità di alimentazione ibride (HPU) ad Haiti, per ridurre il consumo di carburante e disporre di energia affidabile nei siti di telecomunicazioni remoti del paese. Abbiamo portato le nostre HPU dotate di Controllo Remoto per siti di telecomunicazioni off-grid nei deserti della California, Colorado e Nevada. Sempre in Nevada, abbiamo installato le nostre HPU GPL per garantire un sistema ecologico ed affidabile in zona off-grid, ottenendo notevoli risparmi. In Perù, abbiamo portato il nostro HPU DC per alimentare le reti di telecomunicazioni remote a Chiclayo”. E ancora, spostandoci in Africa, recentemente Ascot in Kenya ha contribuito alla diffusione di energia green installando le proprie soluzioni ibride presso la sede Telecom locale, così come in Marocco, dove la soluzione ibrida con batterie al litio e pannelli solari ha ridotto le ore di funzionamento e le emissioni inquinanti.