In occasione del Welfare Forum a Milano – evento annuale che riunisce i massimi esponenti nell’ambito delle risorse umane – Edenred Italia ha presentato i dati emersi dall’Osservatorio Welfare, un rapporto dettagliato che fotografa lo stato del welfare aziendale in Italia. I dati relativi al 2024 mostrano una crescita continua nel consumo del welfare, con i fringe benefit che si configurano come principale scelta per i beneficiari. Il rapporto, oltre a un’analisi sul bacino di utenza di Edenred (5.000 aziende e oltre 750.000 beneficiari), raccoglie un sondaggio effettuato da BVA Doxa, nel quale è raccolto il sentiment di 1.508 lavoratori di medie e grandi aziende.
I dati nel dettaglio
Nel corso del 2023, la disponibilità̀ media di spesa per ciascun beneficiario (credito welfare pro-capite) ammonta a circa 910 euro, dato in linea con i valori emersi negli ultimi 2 anni. Operando una suddivisione per settore economico-produttivo a registrare il valore più alto sono i comparti dei servizi finanziari con 1.683 euro di spesa pro-capite. La maggior parte dei beneficiari, invece – racchiusi nell’industria e nel manifatturiero – ha ricevuto, in media, 693 euro. Restando al 2023 è cresciuta la percentuale di utilizzo (80%), con i fringe benefit che rappresentano l’opzione più apprezzata (31,8% della spesa totale), seguiti a ruota dall’area ricreativa (29,5%) e dall’istruzione (19,6%).
Il ruolo del welfare per migliorare benessere e work-life balance
Interessanti anche i dati emersi a margine del sondaggio effettuato da BVA Doxa.
Il 68% dei dipendenti ritiene molto rilevante l’impatto della condizione lavorativa sul benessere mentale e psicologico, dato che cresce al 73% per chi un piano welfare. Il 75% degli intervistati, inoltre, considera gli incentivi cruciali per migliorare l’employee engagement, con i buoni pasto considerati i più utili per le necessità quotidiane e per aumentare il potere d’acquisto. Il welfare aziendale, in quest’ottica, contribuisce a ridurre il burnout e migliorare il benessere lavorativo ed emotivo, fattori chiave migliorare l’engagement e la soddisfazione delle persone che lavorano, soprattutto per quel che concerne la GenZ. Se da un lato la retribuzione ha un peso sempre più rilevante all’aumentare dell’età, per quanto riguarda la stabilità notiamo un’inversione del trend da parte della GenZ: per i Millennials la stabilità non ha un peso rilevante, per la Gen Z torna a essere un elemento lavorativo di interesse insieme alla gratificazione (28%).
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