Si è svolto lo scorso 20 giugno nella CEOforLIFE Club House a Piazza Montecitorio il secondo appuntamento dell’Osservatorio Nazionale Verticale CEOforLIFE – Benessere Psicologico powered by Mindwork, nato con l’obiettivo di sensibilizzare enti, istituzioni e società sul ruolo che il benessere psicologico riveste nella vita professionale e personale delle persone e per contribuire alla realizzazione di contesti organizzativi in grado di essere a misura di benessere psicologico.
Giordano Fatali, CEOforLIFE: «Lavorare deve essere un piacere. Noi, come di consueto, proveremo a raggiungere questo traguardo tramite tre tipologie di obiettivi: presentando progetti concreti, istituendo tavoli di lavoro che possono portare a proposte di legge e sensibilizzando l’intera comunità – tramite la cultura – su un concetto di primaria importanza come il benessere psicologico.»
Mario Alessandra, Mindwork: «È necessario promuovere una trasformazione culturale che – a partire da aziende, politica e istituzioni – metta al centro la sostenibilità, che sia certamente economica, ma urgentemente anche umana e sociale. E il benessere psicologico delle persone è parte integrante di questo processo. È infatti un imperativo morale promuoverlo attivamente, sia per prevenire il malessere sia per rimuovere lo stigma che ancora esiste nei riguardi della dimensione mentale. In particolare, per le aziende, farlo è estremamente vantaggioso in termini di migliore produttività, minor assenteismo e maggiore capacità di attrarre i talenti migliori».
Biancamaria Cavallini, Mindwork: «Stiamo assistendo ad un profondo cambiamento culturale, velocizzato anche dalla crisi pandemica. Si sta sempre più affermando la necessità di promuovere il benessere psicologico, anche – e soprattutto – in azienda. Per farlo, non è però sufficiente garantire servizi di supporto psicologico: è necessario lavorare tutti i giorni per favorire una cultura organizzativa attenta alla dimensione mentale. E la comunicazione è la chiave di questo processo.
David Lazzari, Ordine Nazionale degli Psicologi: «Una psiche non in salute penalizza il potenziale umano della persona. Quindi è necessario che le aziende investano sia nella promozione delle risorse psicologiche sia nella prevenzione, creando così climi positivi. Al tempo stesso le PMI devono far rete e attivare iniziative mirate, coinvolgendo il settore pubblico. In estrema sintesi serve strutturare un pensiero sistemico in grado di affrontare la desertificazione psicologica di questo periodo storico.»
Giorgio Manca, giuslavorista, socio della law firm DWF: «In base ad un recentissimo studio, il datore di lavoro ha un’incidenza sulla vita personale del dipendente pari a quella del partner. L’ambiente di lavoro, quindi, ha un impatto decisivo sulla vita personale del dipendente e sul suo stato di salute. Alcune recenti sentenze delle Corte di Cassazione chiariscono come l’INAIL sia tenuta ad indennizzare qualsiasi tipologia di patologia contratta sul luogo di lavoro, a prescindere che si tratti di una tecnopatia (quindi vengono indennizzate anche le patologie scaturite da un ambiente di lavoro nocivo). Potrebbe aprirsi, quindi, la stagione del contenzioso sui danni (differenziali) da stress in azienda. Per questo motivo quello del benessere psicologico diventa un tema centrale, che costringe le aziende a rivedere l’organizzazione del lavoro.»
Ad aprire le danze dei report back il tavolo di lavoro coordinato da Lorenza Pastore, che dopo una breve introduzione ha lasciato a Francesco Rotundo di d’Amico Shipping Group il compito di illustrare i requisiti ascritti al leader e l’analisi attorno alla genitorialità. Un lavoro molto ampio che ha prima posto l’attenzione sui valori imprescindibili per la leadership, come capacità di ascolto e gestione del cambiamento, senza dimenticare senso di identificazione e di appartenenza, che dal concetto di leadership ci portano a quello di talent attraction. Sulla genitorialità, invece, al centro c’è la commistione tra vita privata e lavorativa, due universi quanto mai con-fusi, che spingono il/la leader a tracciare nuovi percorsi e “regole” più attuali.
Per quanto riguarda il secondo gruppo di lavoro, coadiuvato da Palma Scarano, si è partiti dalle keywords legate alla leadership: tempo, spazio, equilibrio, relazioni e senso del limite. Nel corso della discussione è stato poi illustrato quello che la leadership può fare per incentivare il benessere psicologico nel mondo del lavoro: fare cultura e dialogare. Dialogando con i lavoratori e impostando check continui, infatti, è possibile monitorare più attentamente la situazione. Per quel che concerne la genitorialità, invece, i pilastri devono essere certezze e dignità, cui non si può rinunciare mai. Relativamente alla talent attraction mirino spostato sulle diversità generazionali e sui percorsi aziendali. I lavoratori del domani, in effetti, hanno necessità diverse (sia in termini di spazi che di equilibrio) e dopo essere stati “attratti” dall’azienda, vanno seguiti, pensando per loro specifici percorsi di crescita.
Chiusura affidata invece al gruppo di Biancamaria Cavallini, che ha sottolineato quanto le diverse esperienze dei partecipanti abbiano portato alla luce temi molto variegati, senza dimenticare lo stretto legame tra talent attraction e leadership (l’una conseguenza dell’altra) e tra genitori e manager, costretti ad una solitudine molto simile. Ad illustrare i risultati del tavolo di lavoro è stato poi Riccardo Meloni di Sport e Salute, che è partito dalla necessità di disegnare una nuova leadership, che sappia contrastare fenomeni noti come “great resignation” e “quiet quitting” dando un reale valore aggiunto nella gestione e motivazione delle persone. A ciò si lega inevitabilmente la talent attraction, con le aziende che devono chiedersi come motivare le nuove generazioni, abituate ad uno stile di lavoro completamente diverso rispetto al passato, con un forte bisogno di ascolto e di risposte differenziate. In relazione alla genitorialità, infine, focus su una maggiore disponibilità di tempo che l’azienda deve offrire ai genitori, unica leva per dare qualità e valore nel rapporto con i figli. Per concludere, investire sulla comunicazione esperienziale, un nuovo modo di dialogare più di impatto, che sappia trasmettere valori “nuovi” e coinvolgenti alle persone.
Le aziende e le associazioni che hanno partecipato alla Round Table dell’Osservatorio Nazionale Verticale Benessere Psicologico sono: Mindwork | Sanofi | d’Amico Shipping Group | Pernod Ricard | Fidia Farmaceutici SpA | Irideos | Il Prisma | Knorr-Bremse Rail Systems Italia | Nomad Foods | Haleon | STO Italy | Teleperformance Italia | Sport e Salute | Pirelli | DWF Italia | Ordine Nazionale degli Psicologi | WindTre
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