Il modo in cui concepiamo oggi la sostenibilità deriva, in primissima battuta, dal rapporto “Our Common Future” pubblicato nel 1987 dalla Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo, del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente a Stoccolma. L’attenzione, in quella sede, venne data ai temi del degrado ambientale e dell’inquinamento.
Al Summit della Terra del 1992, per la prima volta, i leader mondiali hanno affrontato i problemi legati all’ambiente e il concetto di sostenibilità è divenuto sinonimo di “uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”.
Una considerazione che ci conferma che nell’ipotizzare scenari di sostenibilità, il contesto ha un valore sostanziale. Un po’ come accade nei processi che trasformano i dati in informazioni di valore. E, soprattutto, se si guarda al contesto con prospettiva futura e con lungimiranza.
Per esempio, avete mai collegato la sostenibilità al monitoraggio ed all’integrazione dei dati?
Secondo la visione innovativa di Primeur, smart data integration company nata negli stessi anni in cui a Stoccolma si diffondeva il concetto di sostenibilità, dovremmo provarci.
“Per essere sostenibili serve cambiare punto di vista. Comprendere che, mentre scriviamo, l’innovazione passa anche attraverso le enormi quantità di dati, di cui usufruiamo ogni giorno”
“È in questa prospettiva – sostiene Primeur – che ci piace diventare protagonisti di un filone strategico come quello della sostenibilità: passando dai dati. Integrati.”
Ma in che modo i dati (integrati) contribuiscono ad un futuro più sostenibile?
Uno dei primi modi risiede nell’importanza strategica degli indicatori di Sostenibilità quali riferimenti chiave per analizzare il comportamento in relazione alla sostenibilità digitale. Poter misurare consente di poter migliorare e aggiustare il tiro.
Poi c’è l’intelligenza artificiale, ovvero il bisogno di guardare alla forte capacità computazionale in termini di analisi dei dati, come passaggio indispensabile nella gestione ottimizzata delle risorse ambientali. Ma, al tempo stesso, come driver di una rivoluzione epocale che – secondo Primeur – “è sostenibile se e solo se i dati che la governano vengono organizzati e gestiti in modo efficace.”
Infine, c’è la correlazione con il concetto di Green Data. Se di dati si parla, sostiene ancora Primeur, va considerato il potenziale che la Data Integration come approccio ma anche come tecnologia, può avere e ha in termini di miglioramenti nelle performance aziendali in vari ambiti, dal coinvolgimento dei clienti ai risultati finanziari. Quindi alla sostenibilità aziendale.