Grazie ai fondi del Recovery plan pari a 24 miliardi, Ferrovie dello Stato da una svolta concreta al proprio impegno a supporto della sostenibilità attraverso una serie di investimenti che daranno la possibilità a FS non solo di dar vita a nuove infrastrutture, ma anche di riconvertire quelle esistenti in termini di digitalizzazione e di impatto sull’ambiente.
Il primo obiettivo di questi investimenti è far sì che in Italia venga raggiunta un’alta percentuale di treni che viaggeranno senza emissione alcuna di CO2, obiettivo che verrà realizzato attraverso l’elettrificazione della rete che raggiungerà l’83% entro il 2026 grazie anche ai sostegni del PNRR.
Lo step successivo sarà quello di ripensare la struttura di 620 scali, con un focus in particolare su quelli del Mezzogiorno, in modo da realizzare architetture sostenibili che prevedano anche la presenza di spazi più green, illuminazioni a led e meccanismi di autoproduzione di energie rinnovabili. Inoltre, grazie all’introduzione di impianti fotovoltaici, pompe per l’autoconsumo energetico, sistemi di termoregolazione del calore oltre che una nuova gestione dei rifiuti, questa riconversione delle strutture porterà anche ad un risparmio sul consumo energetico globale annuo fino al 40%.
Un ulteriore cambiamento previsto per il 2026 riguarderà l’introduzione di nuovi treni regionali più green e più sostenibili, grazie ad un investimento da parte di Trenitalia di circa 4 miliardi con cui verranno sostituiti i convogli attuali con convogli composti da materiale riciclabile e che comportino anche un minor consumo di energia.
Infine, anche gli impianti di manutenzione punteranno al green: alcune delle officine Trenitalia, infatti, includeranno impianto di fotovoltaico, solare, energia geotermica e mini eolico.