Si è svolto lo scorso 14 giugno nella CEOforLIFE Club House a Piazza Montecitorio il primo appuntamento dell’Osservatorio Nazionale Verticale CEOforLIFE – Luoghi di Lavoro powered by eFM, nato con l’obiettivo di analizzare l’evoluzione degli spazi lavorativi e capire come le aziende possano applicare i benefici del progetto Hubquarter ai loro uffici e alle loro persone. Nello specifico, la tematica del new ways of working nel tempo è diventata sempre più strategica: si tratta di un cambiamento radicale del modo di lavorare in cui partecipazione, confronto ed esposizione di dati e statistiche sulle linee di tendenza rappresentano un valore aggiunto per partecipare attivamente ad un tema trasversale e che riguarda tutti.
Giordano Fatali, CEOforLIFE: “La visione di futuro di eFM è perfettamente coerente con il payoff di CEOforLIFE: “Progetti per la vita”. Possiamo dire che il lavoro di questo Osservatorio è senza dubbio un progetto per la vita e la nostra missione è proteggerla in tutte le sue declinazioni, anche quella dei luoghi di lavoro”.
Daniele Di Fausto, eFM: “Il lavoro è anche formazione, relazione, esperienza. E non può essere più legato ad un solo luogo. È invece sempre più distribuito, e questo permette alle persone di tornare a scegliere. Centinaia di hub in tutta Italia dove svolgere attività, fare recruiting, formazione, innovazione. Lo spazio non più come obbligo ma come moltiplicatore di apprendimento, scambio e contaminazione”.
Roberto Zecchino, Bosch Group South Europe: “Ci lasciamo ispirare dal progetto Hubquarter e ragioniamo su come rendere più flessibile la nostra sede”.
Elena Magnani, BNL Gruppo BNP Paribas: “Il concetto di Hubquarter è visionario e ha molteplici sfaccettature da considerare per le aziende che vi si avvicinano: dall’attivazione di azioni di caring verso le proprie persone, al ricercare un nuovo stimolo organizzativo verso il new ways of working, al pensare di mettere a disposizione i propri spazi in un paradigma nuovo di valorizzazione. È però evidente che da qualunque prospettiva si guardi questa iniziativa è sempre fonte di potente innovazione culturale”
Gregorio Moretti, Autostrade per l’Italia: “La nostra esperienza ci dice che, quando gli spazi sono progettati bene, la presenza ha ancora un valore. Abbiamo quindi investito in spazi che rappresentino un valore emotivo per le persone.”
Laura Bruno, Sanofi: “Abbiamo ridotto gli spazi dei nostri uffici del 40%, rimodulandoli in un’ottica di “activity based workplace”. I cambiamenti delle abitudini dei dipendenti sono stati notevoli, anche se mi piace stringere l’obiettivo sul dinamismo dei luoghi di lavoro, con molti lavoratori che si spostano con naturalezza tra le nostre sedi.”
Marco Coggi, a2a: “Dobbiamo ripensare lo spazio di lavoro come un centro di aggregazione, un luogo identitario della propria azienda, dove c’è voglia di condividere e confrontarsi. La sfida è quella di creare degli hybrid headquarter, che siano funzionali al nuovo modo di lavorare e ai nuovi talenti, quelli della Generazione Z, settati su un mercato ibrido, per certi versi molto più liquido.”
Diego Pisa, Teleperformance Italia: “La pandemia ha spazzato via l’immobilismo culturale che caratterizzava il mondo del lavoro. Nei prossimi anni, sarà l’AI a velocizzare il processo ormai avviato. Fatte queste premesse diventa necessario ripensare ai luoghi di lavoro, rimodellando gli spazi e lo smart working in un’ottica più aggregativa e soprattutto più vicina alle aspettative delle nuove generazioni di lavoratori”.
Admir Nocaj, Bouygues Energies & Services Italy: “Per ripensare al mondo del lavoro è necessario fare una panoramica su diversi temi, partendo da una logica culturale e di integrazione. Al tempo stesso dobbiamo trovare nuovi strumenti in grado di rispondere a esigenze diverse, risolvendo le problematiche che possono sorgere. In quest’ottica è possibile studiare nuovi servizi di welfare da offrire, mantenendo centrale la componente umana.”
Riccardo Meloni, Sport e Salute: “L’hubquarter si configura come un terzo spazio, che si contrappone al lavoro da casa e a quello in ufficio. È nostro dovere incentivare le persone a tornare in presenza, offrendo loro un reale valore aggiunto e un nuovo senso del lavoro. In quest’ottica dobbiamo reinvestire e segmentare l’engagement: il compito è capire come le persone lavorano meglio, dove rendono di più e dove trovano più soddisfazione.”
Stefano Pacchioli, Dorna WSBK: “Nel ripensare ai luoghi di lavoro diventa di fondamentale importanza il ruolo dell’hubquarter. La sfida è creare ambienti di lavoro più consoni rispetto a quelli domestici, monitorando quegli aspetti che hanno bisogno degli incontri fisici per rimanere centrali nel mondo del lavoro, quali empatia, identificazione nel progetto, propensione alla formazione e allo scambio di idee. Per questo il luogo di lavoro in sharing si configura come il futuro.”
Luca Mazzini, Banco BPM: “Più del 20% degli impieghi attuali non troverà più spazio nel 2027 e oltre il 47% delle competenze attuali non saranno più utili. È il segnale che il mondo del lavoro si sta evolvendo davvero velocemente, costringendoci a ripensare non soltanto gli spazi di lavoro, ma anche tutti gli aspetti ad essi legati. Dobbiamo inseguire il “design for all”
CEOforLIFE è la Community che aggrega oltre 200 CEO e Presidenti delle più importanti aziende italiane e multinazionali impegnati sul tema della sostenibilità, con l’obiettivo di accelerare, attraverso sinergie e partnership ad elevato valore aggiunto, i progetti portati avanti nell’ambito dello sviluppo sostenibile.
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