I mercati di oggi, connessi, complessi ed esponenziali costringono le aziende alla ricerca di fattori che possano conferire loro un vantaggio strategico duraturo.
Mentre molte si concentrano esclusivamente su metriche finanziarie come profitti e ricavi, una solida base di ricerche suggerisce che una delle leve per il successo a lungo termine risiede nell’investire nel Benessere olistico dei propri dipendenti, abbracciando al contempo principi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG).
Paradosso della Felicità
Già dagli anni ’70, Il cosiddetto “paradosso di Easterlin” o “paradosso della felicità” dimostra che, oltre un certo livello di reddito, il benessere percepito inizia a diminuire, evidenziando la natura multidimensionale del benessere.
Un approccio esclusivamente economico che trascura la sostenibilità non è sufficiente per massimizzare la produttività, la redditività e soprattutto la longevità di un’azienda. (Paradosso di Easterlin – Wikipedia)
Benessere, felicità e produttività
Una delle più ampie e rigorose meta-analisi su questo tema, condotta da ricercatori del MIT e intitolata “Employee Wellbeing, Productivity, and Firm Performance”, ha esaminato 339 studi indipendenti che abbracciavano il benessere di 1.882.131 dipendenti e le prestazioni di 82.248 unità aziendali. I risultati sono stati inequivocabili e sorprendenti. (Employee Wellbeing, Productivity, and Firm Performance by Christian Krekel, George Ward, Jan‐Emmanuel De Neve :: SSRN)
La meta-analisi ha rivelato una correlazione positiva di 0,20 tra il benessere generale dei dipendenti e la loro produttività sul lavoro. Questo significa che dipendenti felici, soddisfatti e con un buon equilibrio tra vita professionale, privata e ambientale tendono ad essere più motivati, concentrati ed efficienti nelle loro mansioni lavorative, traducendosi in un output produttivo significativamente maggiore per l’azienda.
Ma i vantaggi non si fermano qui. Lo studio ha anche riscontrato una correlazione di 0,16 tra il benessere dei dipendenti e la redditività complessiva dell’azienda. Lavoratori soddisfatti possono contribuire a ridurre i costi operativi, ad esempio attraverso minori tassi di assenteismo e turnover, e al contempo aumentare le entrate grazie a una maggiore soddisfazione e fidelizzazione dei clienti sensibili ai temi ESG.
E a proposito di clienti, la meta-analisi ha evidenziato una correlazione di 0,31 tra il benessere dei dipendenti e la loyalty della clientela. Questo suggerisce che dipendenti felici e motivati, che operano in un ambiente aziendale sostenibile, tendono ad avere interazioni di qualità superiore con i clienti, portando a una maggiore propensione a raccomandare l’azienda e a rimanere fedeli nel lungo periodo.
Forse ancora più significativa è la correlazione negativa di -0,25 riscontrata tra il benessere dei dipendenti e il turnover del personale. In altre parole, maggiore è il livello di benessere olistico dei lavoratori, minore è la probabilità che lascino l’azienda, riducendo così i costosi oneri associati al reclutamento, alla formazione di nuove risorse e all’impatto ambientale legato al turnover.
Questi dati mostrano che il benessere olistico dei dipendenti, unito a solidi principi di sostenibilità, non è solo una questione di responsabilità sociale d’impresa, ma un vero e proprio investimento strategico che può generare enormi vantaggi competitivi per le aziende lungimiranti che lo abbracciano.
Il benessere non è un concetto unidimensionale legato solo al reddito, ma abbraccia molteplici aspetti come la salute fisica e mentale, le relazioni sociali, la crescita personale, un sano equilibrio tra lavoro, vita privata e ambiente.
WellMakers, la piattaforma di BNP Paribas dedicata al Benessere olistico e connesso
È per questo che iniziative innovative come WellMakers by BNP Paribas, con il suo approccio olistico al benessere che abbraccia cinque bisogni primari (finanziario, fisico/emotivo, sociale, ambientale/mobilità e cognitivo) e fondato sui principi ESG, rappresentano un modello da seguire.
L’offerta WellMakers non si limita al solo piano welfare, ma copre un’ampia gamma di servizi sostenibili:
- sul fronte finanziario offre accesso a soluzioni di credito, programmi di risparmio e polizze assicurative etiche;
- per il benessere fisico/emotivo include programmi di assistenza sanitaria con strutture eco-compatibili;
- per il bisogno sociale prevede servizi per la famiglia come asili nido aziendali a impatto zero;
- per l’ambiente/mobilità propone soluzioni di mobilità sostenibile come il noleggio di auto ibride/elettriche;
- infine, per la crescita cognitiva offre corsi di formazione sulla sostenibilità aziendale.
WellMakers mira a creare un ecosistema di benessere olistico a 360 gradi per il futuro del lavoro. E i risultati parlano da soli: oltre 530 aziende clienti, un bacino di 180.000 clienti potenziali e quasi 50.000 utenti attivi, con un tasso di ritorno sulla piattaforma del 45%.
Nel mondo aziendale odierno, caratterizzato da sfide sempre più complesse legate alla sostenibilità e da una competizione serrata, investire nel benessere olistico dei dipendenti non è solo una scelta etica, ma una strategia vincente per il successo a lungo termine.
Le aziende che abbracciano questa visione avranno a disposizione una forza lavoro più produttiva, redditizia, fedele, impegnata e rispettosa dell’ambiente, posizionandosi per eccellere in un’arena commerciale in costante evoluzione verso la sostenibilità.